Fine autunno nel Triangolo Lariano: Rezzago e Caglio

Una gita di fine autunno, a circa un’ora da Milano e a poco più di mezz’ora da Lecco. In poco tempo il clima cambia completamente e non solo a livello meteorologico…basti pensare che in tutto il giro (a parte la sosta al bar a Rezzago appena arrivate) non abbiamo incontrato nessuno in tutto il nostro percorso durato circa 3 ore. Assolutamente nessuno, in qualche momento ci è sembrato strano ma anche bello con un’atmosfera resa ancora più suggestiva dalla neve, una vera magia prenatalizia.

Per chi si muove con un cane come me si tratta di un percorso ideale, per la maggior parte del tempo la mia Lucy ha potuto scorazzare liberamente senza guinzaglio.

Fine gita con una sosta pranzo-merenda a Canzo in una bella pasticceria…

Innanzitutto ci troviamo nel cosiddetto Triangolo Lariano, ovvero l’area incuneata tra i due rami del Lario, limitata, quasi, dalle loro acque e chiusa, alla base, dai laghi briantei di Alserio e di Pusiano. Il Triangolo Lariano si caratterizza per l’ampia varietà di paessaggi e conta trentun comuni sul suo territorio. Noi ne abbiamo esplorati due: Rezzago e Caglio. Ma sicuramente non finisce qui!

L’itinerario

Partenza del nostro giro è Rezzago, altitudine 670 mt, noto per il fenomeno naturale dei caratteristici funghi d’argilla, presenta un suggestivo nucleo medievale dell’abitato con immagini devozionali distribuite sui muri di vecchie case. Il monumento più rappresentativo è la chiesa romanica dei Santi Cosma e Damiano. Tra le manifestazioni si ricordano le castagnate di ottobre e la tapasciada di fine luglio.

Arrivati a Rezzago, abbiamo parcheggiato proprio sopra la chiesa dei Santi Cosma e Damiano dove si trova un ampio spazio verde e un parcheggio con strisce bianche comodissimo.

L’antica chiesa parrocchiale dei santi Cosa e Damiano è una delle più interessanti opere romaniche del Triangolo Lariano: al suo interno sono esposti gli affreschi sulla Crocifissione e sulla Pentecoste, realizzate del pittore Giovanni Andrea De Passeris e recentemente restaurati.

Dal parcheggio siamo saliti verso il piccolo paese e, dopo una breve sosta al bar dove i gentilissimi gestori ci hanno dato indicazioni sull’itinerario, ci siamo incamminate! Abbiamo preso Via Annunciata Binda proseguendo fino alla “Fontana dell’Acqua Bona”. Qui i cartelli indicano i “funghi”.

Noi abbiamo seguito il “fungo nr.1” percorrendo la strada prima in salita per circa 35 minuti, poi in discesa per altrettanti minuti. Il secondo percorso è simile ma presenta salite meno morbide quindi abbiamo optato per il primo.


Curiosità: i funghi d’argilla sono particolari formazioni rocciose note anche come “Piramidi di erosione” formatesi a causa dell’azione erosiva delle acque di ruscellamento su terreni morenici.

Dopo una buona mezz’ora di cammino si arriva ad un piccolo rifugio degli alpini. Qui si può seguire il percorso che in 10 minuti porta all’agriturismo Enco e all’esplorazione dei funghi oppure si procede verso il Santuario di Campoè.

Il percorso è praticamente pianeggiante nel bosco su un bel sentiero “ghiacciato”.

Ed eccoci al santuario!

Santuario di Campoè

Si tratta di una struttura molto semplice, ma coi colori autunnali e il cielo azzurro, ci è sembrato un vero gioiellino immerso nel nulla. Si ritiene che il luogo su cui sorge ospitasse nell’antichità un miliario romano che fu trasformato in edicola cristiana nel corso dell’alto medioevo.  Nel giardino antistante una piccola cappella della Madonna dove è stata allestita la Natività.

Procediamo quindi il nostro cammino verso Caglio.

Borgo di Caglio (850 mt)

All’inizio del borgo si trova il pannello riassuntivo del percorso Segantini, un piacevole itinerario attraverso le opere di un eccellente maestro del Divisionismo, Giovanni Segantini. Sì, perché la Pro caglio e l’amministrazione comunale di Caglio, per i 150 anni dalla nascita del pittore, hanno reso omaggio al maestro, installando i suoi più importanti capolavori nei punti più suggestivi del borgo. Ecco che quindi il borgo di Caglio si trasforma in un piccolo museo a cielo aperto!

Meta di interesse è anche la chiesa di Santa Valeria, edificio dall’impianto romanico a croce greca inserito in una proprietà privata. Sulle pareti interne si possono ammirare affreschi trecenteschi della santa titolare.

Infine, dopo la visita al Percorso Segantini, dalla piazzetta in mezzo alle case di Caglio, dove si trova il dipinto “Le due Madri”, c’è anche il cartello che indica “Accorciatoia per Rezzago – Asso”: da qui abbiamo iniziato un percorso in discesa che, in circa 15 minuti, ci ha riportato al parcheggio di Rezzago dove avevamo lasciato l’auto.

Informazioni trekking

Percorso facile, ad anello

Partenza: centro di Rezzago

Dislivello: 300 m circa

Tempo di percorrenza totale: circa 3 ore

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