Dal lago di Sartirana al fiume Adda

Alla scoperta della Brianza, terra bellissima che ci regala sempre nuovi scorci ed emozioni. Partiti da Merate ci siamo dedicati come prima tappa al lago di Sartirana per poi arrivare fino a Brivio passando per Calco e scendere lungo l’Adda fino a Imbersago e rientrare infine al punto di partenza. Alcuni luoghi di questo percorso sono molto conosciuti come il Santuario della Madonna del Bosco o il traghetto di Leonardo ma numerosi sono gli altri siti di interesse storico, artistico e paesaggistico, a partire dalle ville che nei secoli passati hanno occupato le sommità dei colli più panoramici (Castelbarco e Orsini-Colonna a Imbersago, Villa Grugana a Calco, Palazzo Belgioioso, Villa Subaglio e Perego a Merate), fino ai numerosi santuari e monasteri (Sabbioncello, San Colombano ad Arlate, San Marcellino). C’è davvero l’imbarazzo della scelta.

Partiamo in una giornata uggiosa di grande fascino, complici i colori del foliage e le suggestioni autunnali, riuscendo anche a scongiurare la pioggia che ci raggiunge solo a fine percorso!

L’itinerario: Merate – Brivio – Imbersago

La gita parte dal Lago di Sartirana, gioiello della Brianza nel comune di Merate, piccola cittadina in provincia di Lecco, raggiungibile da Milano in circa 40 minuti di auto. Arrivati in zona basta seguire le indicazioni per la Riserva Naturale per trovare l’ingresso principale al lago che si trova in via Don Consonni. Parcheggio facile vicino all’entrata.

Alcuni scorci del lago di Sartirana

La Riserva Naturale del Lago di Sartirana è davvero una piccola oasi verde in Brianza che ci accoglie con un’atmosfera magica e nebbiosa davvero suggestiva. La prima cosa che colpisce è la natura: il bacino d’acqua è circondato da tanto verde e da una ricca vegetazione e le montagne si riflettono nel lago. Molte le attività che si possono fare, dalle passeggiate ai pic nic, dalla pesca al birdwatching. Il percorso è facile e adatto a tutti. Meglio iniziare la passeggiata entrando dall’ingresso principale, quello vicino al parcheggio dove è presente una chiusa e un canale. Da qui scegliete la strada che va verso destra in modo da percorrere il giro del lago in senso antiorario. Il percorso è lungo circa 2 chilometri e ci vuole più o meno un’ora per percorrerlo tutto con un passo tranquillo. Lungo tutta la passeggiata si trovano diversi cartelli che raccontano di tutta la fauna che abita la zona del lago e c’è davvero una bella varietà di animali. I cani non sono ammessi per cui nel giro fatto in un secondo momento con la mia cagnolina Lucy ho percorso il perimetro esterno.

Atmosfera magica passeggiando lungo le sponde del lago

Lasciato il lago di Sartirana ci dirigiamo verso Brivio passando per Calco. Si percorre un tratto di strada provinciale ma assolutamente non pericolosa, protetta dal guard rail. Arrivati a Brivio attraversiamo il bel centro storico con i suoi localini caratteristici e i resti del castello, la casa di Cesare Cantù (con piccolo museo) e l’oratorio di San Leonardo. Arrivati al castello ci troviamo di fronte il fiume Adda e leggendo un cartello esplicativo scopriamo che il Naviglio di Paderno venne aperto l’11 ottobre 1777 e che il viaggio inaugurale, con l’Arciduca Ferdinando d’Asburgo e consorte, partì proprio da Brivio, a conferma dell’importanza del borgo come snodo commerciale lungo la via fluviale dell’Adda.

Il Ponte di Brivio

Iniziamo quindi la nostra passeggiata lungo il fiume. L’Adda, affiancato da un comodo sterrato, è ricco di straordinarie sorprese: centrali idroelettriche, il traghetto disegnato da Leonardo, chiese, santuari e architetture industriali, segni di un tempo che fu, il tutto in una scenografia naturale davvero suggestiva. Infine, al termine del percorso, l’importante Santuario della Madonna del Bosco ad Imbersago, a pochi passi dal traghetto leonardesco (vedi approfondimento alla fine dell’articolo).

Lungo l’Adda da Brivio a Imbersago
Il panorama autunnale dalla Madonna del Bosco

Da Imbersago ritorniamo in circa mezz’ora di cammino a Sartirana e alla nostra auto. Il percorso senza particolari soste è durato circa 3 ore in tempo per arrivare a pranzo ad Imbersago.

Conigli e cervi a Imbersago

Volendo l’escursione può sicuramente valere l’intera giornata almeno se ci si sofferma nei tanti punti d’interesse della zona. Ad esempio, partendo dal centro di Merate, anziché da Sartirana, si possono vedere molti monumenti interessanti e raggiungere il lago di Sartirana attraverso il sentiero “dalla torre al lago” ovvero dalla torre Prinetti, oggi simbolo della città, al lago di Sartirana. Questa aggiunta, che io ho fatto in un secondo momento, merita sicuramente.

Dal lago di Sartirana si può rientrare a Merate allungando il giro passando per la Madonna del Bosco e Imbersago. In tutto una decina di chilometri abbondanti facendo Merate, sentiero fino al lago di Sartirana, Madonna del Bosco, Merate.

Il Santuario della Madonna del Bosco con la sua scalinata

Extra – cosa vedere a Merate

Centro tra i più importanti della Brianza Lecchese, la città di Merate conta sette frazioni: Sartirana, Sabbioncello, Pagnano, Novate Brianza, Cicognola, Cassina Fra Martino e Brugarolo. A Merate è nata Giulia Maria Crespi, presidentessa onoraria del Fondo Ambiente Italiano e discendente della famiglia proprietaria della fabbrica di Crespi d’Adda. 

Ecco alcuni dei monumenti principali:
Palazzo Prinetti. Realizzato sulle rovine di un castello antico all’inizio del XVIII secolo, presenta una torre cilindrica a sette piani con una loggetta neorinascimentale oggi simbolo della città.

La torre domina il centro storico di Merate

Collegio Manzoni, nato all’inizio del XVII secolo, ha avuto, tra i suoi allievi, proprio l’autore dei Promessi Sposi.
Villa Belgiojoso Brivio Sforza, costruita nel XVII secolo, è circondata da un giardino alla francese con una fontana centrale e un parco all’inglese. E’ considerata la più importante residenza nobiliare del territorio.
Villa Subaglio, con la sua balaustra barocca e un viale alberato che attraversa il grande parco che la circonda.
Villa Confalonieri, realizzata negli anni ’10 del Novecento, circondata da un parco che si estende su una superficie di circa 20mila metri quadri, aperto al pubblico.
Civico Museo di Storia Naturale Don Michelangelo Ambrosioni, a ingresso gratuito: meritano di essere viste l’esposizione mineralogica, quella paleontologica e quella zoologica.
Basilica della Santissima Immacolata Ideata nel 1906, fu progettata da monsignor Spirito Maria Chiappetta, architetto di fiducia di Papa Pio XI. L’intento iniziale era quello di dare vita a una piccola Lourdes, una basilica capace di richiamare pellegrini da tutta la regione, ma il denaro a disposizione si rivelò insufficiente per la conclusione dell’opera, che quindi fu trasformata in un oratorio. Dalla seconda metà degli anni Sessanta iniziò purtroppo l’abbandono.
Chiesa di San Pietro Apostolo. Progettata dal celebre architetto Mario Botta, è stata costruita in mattoni a vista all’inizio degli anni ’90 del secolo scorso; è stata concepita secondo uno stile geometrico rigoroso basato sulla compenetrazione di un cilindro interno e un cubo esterno.
Sede operativa dell’osservatorio astronomico di Brera, nell’area di Villa San Rocco: la struttura è situata all’interno di un grande parco con cespugli di ortensia, azalea e rododendro. Qui è presente, tra l’altro, un telescopio riflettore Zeiss di un metro d’apertura, che quando fu costruito, negli anni ’20 del secolo scorso, era il più grande d’Italia. Gli altri due telescopi sono un Marcon da 50 centimetri e un Ruths da 137 centimetri.


Extra – Il traghetto di Leonardo da Vinci a Imbersago

Merita almeno qualche accenno.

In cosa consiste? Il traghetto – realizzato come da disegno leonardesco presente nel codice Windsor (1513) – è costituito da due imbarcazioni affiancate sormontate da una piattaforma con una guardiola esagonale e da un albero centrale su cui è montato un rullo sul quale scorre una fune metallica che unisce le sponde dell’Adda.

Ma come funziona? Il meccanismo studiato da Leonardo da Vinci consente al traghetto di spostarsi senza l’ausilio di un motore o dei classici remi, ma solo grazie al moto della corrente. La forza della corrente trova la resistenza degli scafi e della fune , creando così un moto laterale indiretto che sposta il traghetto tra le due sponde con la corretta manovra dei timoni.

Come mai proprio qui? Leonardo da Vinci ha soggiornato presso la corte di Ludovico il Moro a Milano dal 1482 al 1500 e poi dal 1508 al 1513 e in questo periodo realizzò la maggior parte delle sue opere. Probabile quindi che Leonardo abbia disegnato il progetto del traghetto mentre si trovava a Vaprio d’Adda presso il conte Girolamo Melzi negli anni 1506 – 1507. La famiglia Melzi aveva infatti incaricato Leonardo della sistemazione di Villa Melzi a Vaprio ed è la permanenza in questa zona che consente a Leonardo di scoprire e studiare il fiume Adda. Oltre al traghetto di Imbersago disegna infatti anche il Naviglio della Martesana e tanti altri progetti.

Cartina del percorso leonardesco da Imbersago a Cassano d’Adda (tante nuove gite ci aspettano!)

Dove mangiare

La zona è davvero ricca di ristoranti e trattorie. Due i miei consigli tra quelli sperimentati.

A Merate, una location dove mangiare i piatti della tradizione brianzola è la Frutteria da Pietro, nel centro cittadino. Nel menù spiccano il risotto con rosmarino e formaggini di Montevecchia, il rustìn negà e il brasato con polenta.

A Imbersago la Trattoria dei Cacciatori rimane una garanzia con la sua cucina semplice e genuina. Ottimi i risotti e i secondi di carne con polenta. Sempre meglio prenotare soprattutto nel weekend. Il mercoledì serata casouela.

Pranzo alla Trattoria dei Cacciatori: risottino ai funghi e ravioli al brasato

4 pensieri riguardo “Dal lago di Sartirana al fiume Adda

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