Romantico Veneto

Veduta di Borghetto, annoverato tra i Borghi più belli d’Italia

Si avvicina San Valentino e potrebbe essere l’occasione per una bella gita di coppia.

Perché il Veneto? Innanzitutto non mi viene in mente nessun luogo più romantico di Venezia. Cosa ci può essere di più bello che passeggiare tra le sue calli e assaporare la sua atmosfera unica? Sfido davvero a trovare un luogo più adatto. Tutte le volte che sono stata a Venezia sono sempre tornata estasiata da tutta la bellezza ammirata.

Ma il Veneto non è solo Venezia, è davvero una regione unica per storia e cultura. Vorrei allora dare un altro paio di spunti per una giornata o ancora meglio un weekend veneto ovvero: la Vicenza palladiana e Verona, la città dell’amore.

Non ci resta che partire o almeno iniziare a sognare per quando sarà possibile muoverci senza limitazioni!

Venezia e il Carnevale

Ogni scorcio di venezia è un quadro

Il Carnevale di Venezia può essere un’ulteriore occasione per visitare questa città unica dalla storia millenaria, resa ancora più bella e affascinante dalle tante maschere che proprio in questo periodo – o almeno solitamente in questo periodo – animano piazze e strade. Infatti questo vuole proprio essere il ricordo di un Carnevale di qualche anno fa. E’ un Carnevale diverso da qualsiasi altro, appena arrivata mi sono subito sentita catapultata in un mondo colorato e magico ed è bastato un tocco di trucco sul viso, realizzato da artisti di strada, per farmi sentire parte di questo Carnevale, imperdibile per eleganza e storia.  

Il mio trucco al Carnevale di Venezia

Quella delle maschere è una tradizione antica che si fa risalire addirittura all’antica Roma: esse diventavano l’occasione per sovvertire l’ordine sociale e anche il Carnevale di Venezia inizialmente aveva proprio questo scopo: l’uso delle maschere garantiva l’anonimato e permetteva di annullare le differenze sociali. A Venezia, il Carnevale arrivava addirittura a durare diversi mesi con feste e balli in maschera negli eleganti palazzi; nel XVIII secolo il Carnevale di Venezia era conosciuto in tutta Europa ed era già una vera e propria istituzione. Dopo una fase di declino, a partire dal 1967 si cominciarono a riorganizzare le prime feste con sfilate di maschere e costumi, coinvolgendo gli stessi veneziani. Ogni anno uno degli eventi più attesi è il volo dell’Angelo in Piazza San Marco che apre ufficialmente i festeggiamenti.

Partiamo quindi per la nostra visita da Piazza San Marco, unica piazza della città, dominata dalla basilica che si sviluppa su tre livelli fino alle cinque cupole bizantine. Costruita tra il 1000 e il 1600, al suo interno si estendono oltre 8.000 mq di tessere di mosaico che raccontano il vecchio e il nuovo testamento e che le valgono il nome di Chiesa d’oro. Sulla facciata 4 imponenti cavalli in bronzo e sempre in bronzo sono i due mori della torre dell’orologio.         

Tra le maschere in Piazza San Marco

Accanto alla Basilica troviamo il palazzo Ducale, dove viveva la massima autorità veneziana, il Doge. Qui sono custoditi capolavori di Tintoretto – pittore veneziano come Tiziano e Veronese – tra cui Il Paradiso, dalle imponenti dimensioni: 25 metri x 7 con altre 500 personaggi. Di fronte a Palazzo Ducale troviamo la Biblioteca Marciana, riccamente decorata da giovani artisti tra cui Veronese, che custodisce al suo interno un eccezionale patrimonio con oltre 600.000 testi antichi.

Partendo dalla stazione si può arrivare in Piazza San Marco percorrendo il Canal Grande con il vaporetto: lungo circa 4 km, è la via principale della città. All’altezza della stazione ci troviamo subito davanti il Ponte degli Scalzi e proseguendo nel percorso possiamo ammirare i meravigliosi palazzi che si affacciamo sul canale tra cui: Ca’ Pesaro, capolavoro del barocco veneziano; la celeberrima Ca’ d’Oro, il più importante palazzo tardogotico della città; Ca’ Rezzonico, sede del Museo del Settecento Veneziano; il palazzo che ospita il museo Guggenheim, Ca’ Dario e la Casina rossa scelta come dimora da Gabriele D’Annunzio e Antonio Canova. Si arriva così al pontile della Salute davanti alla grandiosa chiesa di S. Maria della Salute, all’ultima fermata del Canale, dopo avere superato gli altri due ponti, di Rialto e dell’Accademia. Questo solo per citare alcune delle meraviglie che costeggiano il Canal Grande e lo rendono ineguagliabile in tutto il mondo.

Veduta sul Canal Grande

Da non perder infine una visita alle isole: Burano, pittoresco borgo famoso per i merletti e le case colorate dei pescatori e Murano, conosciuta in tutto il mondo per la lavorazione del vetro soffiato. Da visitare il Museo del Vetro e le fornaci della lavorazione.

Insomma, Venezia è unica e non bastano le parole di Shakespeare o Proust a descriverne la bellezza e l’incanto.

Consiglio per il pernottamento: hotel La Residenza, un due stelle che mi sento assolutamente di suggerire per l’ottima posizione oltre al buon rapporto qualità/prezzo.


La Vicenza palladiana

L’ampio panorama sulla città dalla Basilica di Monte Berico

La fama storico-artistica della signorile Vicenza è legata soprattutto ai molti edifici qui lasciati dal Palladio.

La visita a Vicenza potrebbe allora essere l’occasione per percorrere un itinerario palladiano sia in città che nei dintorni con le fantastiche ville. Solo qualche cenno su Andrea Palladio (1508-1580): dalla natia Padova a 16 anni si stabilisce a Vicenza dove si formerà e si affermerà tra i più grandi architetti del suo tempo e lo stile denominato “palladianesimo” si diffonderà in tutto il mondo, dalla Casa Bianca ai numerosi palazzi di San Pietroburgo, solo per citare qualche esempio. Vicenza è universalmente riconosciuta come la città del Palladio: troviamo, tra i monumenti Patrimonio Mondiale dell’Unesco, 23 edifici nel centro storico e 16 ville in provincia. Dal sito www.vicenzae.org potete scaricare il dèpliant per percorrere l’itinerario palladiano in città, muovendovi comodamente a piedi.

La via pedonale della città inizia da Piazza Castello, da cui parte Corso Palladio dove si trovano molti dei palazzi progettati dall’architetto. In pochi minuti si arriva in Piazza dei Signori, simbolo della città dove si può ammirare uno degli edifici più importanti del Rinascimento veneto: la Basilica Palladiana. A fianco della basilica svetta la Torre Civica con i suoi 82 metri di altezza. Si prosegue con altri must della città da non perdere ovvero il Teatro Olimpico e Palazzo Chiericati.

La Basilica Palladiana (1546-1549) – Il progetto dell’imponente sovrastruttura costituita da un duplice ordine di logge su un palazzo esistente ha permesso a Palladio di vincere la concorrenza di importanti firme ed essere consacrato fra i grandi.
Loggia del Capitaniato (1565) – Residenza ufficiale del Capitanio militare veneziano, è oggi sede del Consiglio Comunale.
Loggia Valmarana (Giardino Salvi) – Loggia di 6 colonne doriche sovrastate da un frontone situata all’interno dei Giardini Salvi.
Palazzo Valmarana Braga Rossa (1565) – Straordinaria facciata dove l’ordine gigante abbraccia l’intero sviluppo verticale dell’edificio.

Vale la pena poi spostarsi da centro, subito nei dintorni si possono infatti visitare gioielli di rara bellezza raggiungibili anche a piedi. Merita sicuramente una visita la basilica di Monte Berico: all’interno due capolavori e all’esterno un ampio panorama sulla città. Tra le ville palladiane più note: Villa Valmarana decorata da stupendi affreschi di Giambattista Tiepolo e del figlio Giandomenico e, a poca distanza, la Rotonda, la più celebre delle ville del Palladio a pianta centrale. Le ville venete, costruite tra il Quattrocento e il Settecento, erano dimore di campagna della nobiltà veneziana e rappresentano uno dei fenomeni architettonici più rilevanti del nostro Paese. Palladio ha elaborato alcuni schemi di villa destinate a durare per secoli.

Il Santuario della Madonna di Monte Berico in un mio scatto di qualche anno fa

Consiglio per il pranzo – Tra una visita e l’altra per un buon pranzo a base di tartufo e di specialità venete vi consiglio di spostarvi di pochi chilometri ad Altavilla Vicentino alla Trattoria al Passeggio.


Verona e Valeggio sul Mincio

Panorama veronese sempre suggestivo in un mio vecchio scatto

Una bella combinazione potrebbe proprio essere questa: un primo giorno a Valeggio sul Mincio per poi dirigersi nella stupenda Verona.

Nel mio caso la prima tappa è stata infatti a Valeggio sul Mincio, cittadina a circa 30 km da Verona, attraversata dal fiume Mincio, formata da due borghi: Borghetto e Valeggio. L’itinerario può partire da Valeggio con la visita al Castello Scaligero, imponente costruzione risalente al X secolo, per poi spostarsi a Villa Sigurtà, famosa soprattutto per l’omonimo parco, particolarmente suggestivo in primavera con le fioriture. Bellissimo il viale delle Rose, lungo circa 1 km con oltre 30.000 rose, alla fine del quale si scorge il Castello Scaligero. Di grande interesse il Ponte Visconteo, diga fortificata costruita alla fine del 1300 da Gian Galeazzo Visconti per difendere la città di Verona. Ai suoi piedi si trova la caratteristica frazione di Borghetto (foto di apertura), annoverato tra i borghi più belli d’Italia, è un luogo davvero incantato dove il tempo sembra essersi fermato: le case si affacciano che sul Mincio con annessi i mulini ad acqua, alcuni dei quali rimessi in funzione, creano vere e proprie “cartoline”.

Una “cartolina” di Borghetto

Se avanza tempo si può arrivare fino a Peschiera del Garda per una bella passeggiata sul lungolago e per ammirare i numerosi palazzi storici del centro. Tra l’altro una lunga pista ciclabile costeggia il Mincio da Mantova a Peschiera.

Tra le specialità locali da gustare a tavola i tipici tortellini dalla sfoglia sottilissima con delicato ripieno di carne che ci riportano al nostro tema. Annualmente, infatti sul Ponte Visconteo viene celebrata la “Festa del Nodo d’Amore” per ricordare una leggenda del Trecento, secondo cui la ninfa Silvia e il capitano Malco lasciano sulle rive del fiume Mincio un drappo di seta gialla come pegno del loro amore contrastato!

Consiglio per il pernottamento: “Le finestre su Borghetto”, un grazioso bed & breakfast nel centro di Borghetto con una bellissima vista.

Il giorno successivo ci spostiamo a Verona, città dell’amore per eccellenza. Visitabile tranquillamente a piedi partendo da suo simbolo, l’Arena in Piazza Bra, uno dei maggiori anfiteatri italiani superstiti, per poi dirigersi verso il bel centro con la sua elegante Piazza delle Erbe, dove il mercato quotidiano rende ancora più pittoresco l’ambiente di case trecentesche e palazzi rinascimentali.

Non può mancare una passeggiata nell’elegante centro di Verona

Non mancate di visitare Sant’Anastasia, la grandiosa chiesa gotica dei domenicani (1290-1481) e il Duomo romanico (XII sec.) con aggiunte gotiche e rinascimentali.

All’interno della Chiesa di Sant’Anastasia

Il mio giro è poi terminato a San Zeno passando per Castelvecchio, il principale monumento dell’architettura civile del Medioevo a Verona.

Tappa obbligata la casa di Giulietta: in Via Cappello a poche decine di metri dalla centralissima piazza delle Erbe, sorge la casa in cui, secondo la tradizione, abitò Giulietta Capuleti. Si tratta di un severo edificio medioevale di impianto duecentesco, dove spicca il famoso balcone da cui, secondo la tradizione, Giulietta si affacciava per parlare con il suo Romeo. Immancabile la dedica d’amore da lasciare su un quaderno all’ingresso…

La Casa di Giulietta con il famoso balcone

Infine, il Teatro Filarmonico in centro a Verona dove ho assistito alla mia prima opera, Le nozze di Figaro, è considerato una sorta di sede invernale dell’Arena.

All’interno del Teatro Filarmonico per assistere ad un’emozionante opera

Venezia!

Esiste una città più ammirata, più celebrata, più cantata dai poeti, più desiderata dagli innamorati, più visitata e più illustre?

Guy de Maupassant, 1885

Foto credit by @pascar.andra.maria

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