
Per i brianzoli come me quando si parla di parco non c’è bisogno di specificare, è il Parco di Monza, il nostro parco!
Nella mente riaffiorano tanti ricordi, dall’infanzia quando si passava l’ultimo giorno di scuola a giocare in uno dei grandi prati – mia mamma era l’addetta alla consegna dei ghiaccioli – all’adolescenza con le domeniche in compagnia con una coperta e un pallone, alle passeggiate in famiglia, alle incursioni all’Autodromo, alla mitica serata dei fuochi di San Giovanni e potrei continuare …. ognuno di noi custodisce ricordi felici nel parco, in tutte le stagioni!
Questo articolo non vuole dare spiegazioni esaustive sulla storia o gli itinerari nel parco.
A questo scopo consiglio il sito ufficiale www.reggiadimonza.it ricco di informazioni sui vari temi, i percorsi, la flora, la fauna, le attività. Ma qualche cenno lo voglio dare: oltre 100 anni di vita, 14 chilometri di mura di cinta, 732 ettari, questi i numeri che rendono il parco di Monza un polmone verde insostituibile e prezioso.
Istituito nel 1805 per volontà dell’Imperatore Napoleone per farne una tenuta agricola modello e una riserva di caccia, la sua costruzione iniziò nel 1808 sui terreni a nord della Villa e dei Giardini Reali voluti da Maria Teresa d’Austria nel 1777. Incaricato della progettazione Luigi Canonica, allievo del Piermarini; acquisiti i terreni dai proprietari locali, nel 1808 il parco di Monza diventa il parco cintato più esteso d’Europa.

Tre le zone principali collegate da viali principali e secondari. All’inestimabile valore paesaggistico del complesso – ben 110.000 alberi ad alto fusto sono presenti – si affiancano inoltre interessanti realtà storiche e architettoniche. Oltre alla più famosa Villa Reale, il parco è disseminato di mulini, ponti, ville storiche e cascine. Tutto questo per dire che il nostro è un parco senza precedenti, assolutamente unico nel suo genere.
Tornando al presente, il mio vuole essere un giro personale nel parco. Infatti le foto dell’articolo sono state scattate negli ultimi anni durante le mie passeggiate.

Tre gli ingressi principali e diverse entrate pedonali. Il “mio” ingresso è quello della Madonna della Grazie. Partendo infatti dal Santuario francescano delle Grazie, si oltrepassa il ponte sul fiume Lambro per giungere alla porta di ingresso omonima che si apre nel muro del Parco. Da qui io solitamente proseguo verso destra sul viottolo che costeggia l’argine del fiume e, attraversando il Ponte delle catene, arrivo, sempre costeggiando il fiume, sul Viale Cavriga.

Qui svolto a destra, supero il Lambro e, prendendo un piccolo sentiero sulla sinistra, attraverso il bosco arrivando alla Cascina Mulini Asciutti e da qui al Ponte del Bertoli. A seconda della voglia e del tempo a disposizione torno verso Viale Cavriga oppure svolto a destra, passo davanti al ristorante Saint George Premier e allungo anche fino a Vedano passando dall’ingresso dell’Autodromo. Ma ognuno nel parco può trovare la propria strada!

Tornando alle stagioni – oggetto dell’articolo – ogni momento dell’anno nel parco è diverso e irripetibile per tanti motivi. Vi racconto i miei.
In autunno: i colori. Gli alberi si tingono di giallo e rosso, il clima è ideale per lunghe passeggiate, corse o giri in bicicletta a seconda delle preferenze.


L’inverno è per pochi. L’atmosfera è unica e ovattata, la neve regala un paesaggio unico.


La primavera: il risveglio della natura con i suoi profumi. E’ la stagione delle passeggiate in famiglia e con gli amici, le giornate si allungano e il parco vive la sua stagione più piena, il profumo inconfondibile è quello dell’aglio orsino.


In estate: la frescura. Si entra nel parco e finalmente si può godere di un po’ di sollievo dall’afa. Solo varcando l’ingresso la temperatura cambia e non si vorrebbe più uscire.


E’ anche il periodo delle manifestazioni che riempiono il parco di giovani e famiglie con i fuochi d’artificio, l’appuntamento imperdibile di S. Giovanni a cui tutti i monzesi sono affezionati, e di tifosi in occasione del Gran Premio che si svolge a inizio settembre.


Il Parco è da vivere in tutte le stagioni e soprattutto è assolutamente da preservare e valorizzare!
Ci sono stato due autunni fa e ho fatto anche delle riprese, bellissimo e devo dire anche tenuto piuttosto bene.
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Grazie! Per me è un punto fisso, molto rilassante anche soprattutto quando c’è meno gente…
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